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carvi dentro il suo zampino, fu piuttosto generosa; ma quella specie di tolleranza che accordava il governo a idee e massime, che a Napoli, a Roma, a Modena, a Milano avrebbero mandato diritto diritto i loro autori in prigione, non impediva che la Polizia non guardasse con occhio sospettoso quel focolare di liberalismo più o meno larvato. Il Gabinetto letterario Vieusseux fu sempre sorvegliato e spiato con cura attenta e minuziosa. Come già abbiamo visto al capitolo: Le Spie segrete, una somma non lieve era destinata a ciuscun’anno a sorvegliare i gabinetti di lettura in fama di liberalismo; e dei gabinetti d’allora, quello che valeva la pena di buttar via in ispionaggio alcune migliaia di lire all’anno, non era certamente che quello del Vieusseux, il quale, nei rapporti della Polizia, fu sempre presentato come un centro permanente di propaganda liberale. In un rapporto del 30 luglio 1822, si legge: „Nel Gabinetto Vieusseux si assicura essere stato veduto con riservatezza un rame rappresentante tutti i principali sovrani d’Europa stretti insieme con un imbasamento sulla testa, sopra del quale posa la statua della Costituzione. Si dà per proprietario del rame il marchese Gino Capponi, che più volte ha fatto capitare furtivamente in quel Gabinetto articoli di simil genere, che gli vengono dall’estero per vie segrete.„ — Nel febbraio del 1833, cioè poche settimane prima che l’Antologia fosse soppressa, essendo morto Giuseppe Montani, che era il principale redattore della celebre effemeride, il Vieusseux chiese alla Presidenza del Buon Governo il permesso che egli e gli amici dell’estinto, con un numero sufficiente di torce, accompagnassero il cadavere alla chiesa di Santa Croce. Il Bologna, che temeva una dimostrazione liberale, negò il permesso, perchè contrario agli ordini veglianti. Quali poi fossero questi ordini che impedivano d’accompagnare, con torce, un defunto alla sua ultima dimora, l’illustrissimo capo della Polizia non disse mai. Ma il Vieusseux e gli amici del Montani, cioè il fior fiore della società letteraria fiorentina, non ci badarono tanto a quella proibizione, visto e considerato che il rifiuto non riguardava che le povere torce. E l’accompagnamento del cadavere ebbe luogo, malgra-