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C. Sappia che lei si è reso colpevole d’ingiurie nefande riguardo a S. M. l’imperatore delle Russie per le allusioni fatte alle cose di Polonia in un articolo firmato L. sopra il poema del Curti.
V. Protesto altamente contro simile falsa, sinistra ed ingiusta interpretazione; bensì è stata colta l’occasione naturalissima che mi si presentava, di manifestare un sentimento generoso di compassione per la nazione polacca.
C. Lei è colpevole d’ingiurie verso S. M. l’Imperatore d’Austria per avere in un articolo firmato K. X. Y. sopra la traduzione di Pausania stabilito un confronto fra la Grecia e l’Italia e dato ad intendere che gli austriaci trattano l’Italia come i Romani trattavano la Grecia.
V. Protesto contro siffatta interpretazione.
C. Ha ingiuriato inoltre le varie potenze dell’Italia, facendo supporre che esse sieno sotto la dipendenza dell’Austria.
V. Protesto.
C. Chi si nasconde sotto le lettere L. e K. X. Y?
V. Non ho il diritto di dirlo.
C. Non teme lei le conseguenze del suo rifiuto?
V. No; 1° perchè non ho mai stampato cosa che non avesse pur riportato il permesso dell’I. e R. Censura; 2° perchè in Toscana non si ammette altra responsabilità se non quella del tipografo, che non ha altro dovere se non di vedere se i manoscritti sono approvati; 3° perchè il fascicolo di dicembre dell’Antologia è stato approvato non solo dal censore P. Bernardini ma anche da S. E. Corsini ministro dell’interno, che mi obbligò a tante castrazioni, mutilazioni e numerosi carticini. Come vede, in tutti i casi i colpevoli sarebbero tre: l’editore, il P. Bernardini e S. E. Corsini.„
Conosciutosi a Palazzo Vecchio il rifiuto del Vieusseux, il ministro, presi gli ordini del Granduca, scriveva sotto il giorno 26 marzo al Presidente del Buon Governo:
„Essendo stato reso conto a S. A. I. e R. che il giornale che si pubblica in Firenze sotto il titolo di Antologia ha deviato manifestamente dall’oggetto che aveva annun-