Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
235 |
Siena il Marzucchi, professore di quella Università, perchè di sentimenti liberali, fu destituito e privato della pensione; la qualcosa provocò una fiera protesta da parte della cittadinanza senese e il Marzucchi fu nominato dal Municipio Direttore della Biblioteca Comunale. Avendo preteso il Corsini che alla censura fossero preventivamente sottoposti i lavori da leggersi nell’Accademia di quella città, questa, pur di non ottemperare all’ordine del ministro, si sciolse. A Pisa fu soppresso l’Educatore del Povero fondato da studenti e furono chiuse le scuole di mutuo insegnamento, aperte in quelle campagne da privati cittadini in riputazione di liberali. Al Nistri, libraio, che a somiglianza del Vieusseux aveva ottenuto il permesso d’aprire in quella città un Gabinetto Letterario, fu revocata la licenza. Al Niccolini che pure aveva potuto far recitare il Procida, si proibì di far recitare e di stampare il Lodovico il Moro, e al prof. Tardini non si volle permettere che mandasse alle stampe gli elogi del Sestini, del Del Rosso e dell’Uccelli già da lui letti, senza che casa d’Austria passasse un brutto quarto d’ora, all’Accademia dei Georgofili. Infine, quasi che la gara negli studi letterari potesse guastare la digestione al principe di Metternich, il Governo soppresse il premio che da parecchi anni dispensava l’Accademia della Crusca.
⁂
Era un vento di reazione che soffiava allegramente da Palazzo Vecchio, e dinanzi al quale l’Antologia, presto tardi, doveva piegare il capo. Nel Programma del 1829 il Vieusseux aveva scritto: „Sarà sempre nostra cura che le voci Umanità, Filosofia, Amor di Patria, Gloria, non siero vuote.„ In quello del 1830: „Far conoscere all’Italia i progressi, più o meno certi, più o meno generali di europea civiltà, far conoscere l’Italia agli stranieri e l’Italia a sè stessa; difendere le sue glorie, incoraggiare i suoi sforzi... additare ai pensieri degli italiani