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noi risponderemo: — Non diciamo di no; ma laggiù, nei regni della morte, l’uomo si spoglia delle sue passioni sì grandi che piccine, e il nostro poeta, a cui certamente l’amor proprio non dovrà più far velo all’intelletto, sarà costretto a convenire con noi, che se il tempio dell’immortalità è la mèta ambita da tutti coloro che grattano la lira, sono pochi, assai pochi quelli a cui esso schiude a due battenti le sue porte. La maggioranza, come gli scomunicati del medio-evo, deve contentarsi di adorare il nume, stando fuori all’aperto.