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L’atteggiamento delle due statue di Dante, l’una in Santa Croce, l’altra negli Uffizî, suggerì a un bell’umore il seguente epigramma, che per altro corre ancora per la bocca di tutti:

Il gran maestro della tosca musa
L’ha fatta in Santa Croce e qui l’annusa.

Qui, negli Uffizî, dove il grande poeta è rappresentato in atto di portare la destra all’altezza del naso, mentre nel mausoleo di Santa Croce, è raffigurato seduto.

Sempre contro il Cempini, ministro delle finanze, e prosciugamento della Maremma di Grosseto:

Quel governaccio degli Stati Uniti
    Non sa che cosa farsi dei quattrini;
    Se vuol presto vederli rifiniti,
    Mandi a chiamare il consiglier Cempini:
    Se poi quel villanzon non gli garbasse,
    Secchi i paduli e vuoterà le casse.


L’epigramma che segue, l’abbiamo estratto da un fascicoletto manoscritto di poesie satiriche e politiche d’autori diversi, sequestrato a Pietro Fanfani non ancora venuto in fama d’illustre filologo, nel 1845. Esso è contro la contessa d’Albany:

Lung’Arno ammirano i forestieri
    Una reliquia del Conte Alfieri.
    Si crede il fodero del suo pugnale;
    Secondo i fisici è l’orinale.

La contessa d’Albany, come si sa, abitò in Lung’Arno, nell’antico palazzo dei Gianfigliazzi, a Santa Trinita.