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Il seguente epigramma fu diffuso a Firenze contro un certo prete Michelagnoli, commissario dell’Ospedale degl’Innocenti, al quale si attribuiva la proposta di mandare i trovatelli in quel di Grosseto per accrescerne la scarsa e malazzata popolazione:
Michelagnoli il prode, |
La Polizia ne attribuì la paternità all’avvocato Lamporecchi, spirito caustico, in quel tempo ritenuto come uno dei luminari del fôro fiorentino.
Il risanamento dell’agro grossetano intrapreso con enorme dispendio da Leopoldo II, diè più d’una volta la stura allo spirito epigrammatico dei poeti toscani. Oltre ai famosi versi del Giusti che si leggono nell’Incoronazione, altri ne corsero per Firenze, ne’ quali l’opera grandiosa del nipote di colui che aveva prosciugato e risanato Val di Chiana, era parecchio bistrattata. Questo epigramma fu diffuso nel 1842:
Si dice che una volta il vecchio Ombrone |
Nello stesso anno la Polizia potè mettere le mani sopra la seguente satira, molto diffusa in Toscana e fuori:
LA BIBLIOTECA.
Satira contro i Sovrani d’Italia.
Regno Lombardo-Veneto. — Sul modo di tosare le pecore, opera di S. A. I. e R. l’Arciduca Ranieri.