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Ritornò il Modena a Firenze l’anno successivo; e il Governo, tirando un velo sulla parte presa dal grande artista alle cospirazioni e ai moti della Giovine Italia, permise ch’egli si presentasse sulle scene toscane.
Sotto la data del 4 luglio 1840, il solito Ispettore, nel suo rapporto riservato, scriveva:
„Nelle nobili conversazioni è stato molto parlato della somma abilità del comico Gustavo Modena e della bellezza di sua moglie, applaudendo al Governo pel permesso concessogli di recitare sulle scene dei teatri toscani.„
Come vede il lettore, il Governo col cambiare parere aveva cambiato ugualmente parere la Polizia. A giudizio di questa, un anno innanzi, una recita data dal Modena, avrebbe mandato a gambe in aria Poliziotti, Ministri, Granduca, insomma tutta la baracca dell’ordine e della legittimità; un anno dopo si sbatteva il turibolo sotto il naso del Governo per aver permesso che il Modena si mostrasse sui teatri della Toscana.