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— Dico che l’eccellentissima Segreteria di stato ne ha proibito la circolazione; e gli ordini di S. E. Corsini non si discutono.
— Comprendo.
— E quell’altro volume?
— I Promessi Sposi, del Manzoni.
— Sino ad oggi l’eccellentissima Segreteria non ne ha proibito la diffusione. È, dunque, un libro che può correre.
— Eppure è un libro che insegna a sopportare con rassegnazione le soperchierie dei grandi, precisamente come quello del Pellico.
— Tacete. Dove si trova vostro fratello?
— Quale fratello?
— Non fate lo gnorri. Intendo di Giuseppe Garibaldi, marinaio nella Regia Marina Sarda.
— Ma egli si trova a Genova, a bordo dell’Euridice dove presta servizio.
— Ma s’è fuggito da Genova perchè complicato in un processo d’insurrezione!
— Ecco, lustrissimo; lei ne sa più di me.
— Per ora, siete in arresto!
⁂
Qualche giorno dopo, il signor Vicario ebbe consegnata dalla posta una nuova lettera dell’Illustrissimo signor Governatore di Genova. Questa volta il signor marchese Paolucci trasmetteva al vicario di Pietrasanta i connotati di Giuseppe Garibaldi.
Si vede che Sua Ecccellenza il Governatore della Superba doveva avere a sua disposizione un’eccellente polizia, se il 15 febbraio — il giorno in cui tornava a scrivere al Vicario — poteva ancora credere che il giovine marinaio disertore corresse alla volta della Toscana.