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sempre accompagnate da un ignobile sorriso o da un non meno ignobile strizzare d’occhi, specie quando quelli erano giovani e bellocci. Quel sudicio civettone più frequentemente degnava di quei suoi sguardi e di quei suoi sorrisi i Granatieri che erano acquartierati nella vicina caserma, e che spesso pedinava raggiungendoli sulla Costa di San Giorgio, ove con esso loro s’intratteneva, quasi egli fosse un Anacreonte in parrucca e brache, e i suoi interlocutori dei Batilli, fioriti tra il fumo del tabacco e il rancio d’un quartiere.
„Verso sera — qui cediamo la parola all’Ispettore di Polizia — egli sorte di casa coi capelli bene acconciati, liscetto sul viso, petto scoperto, abito quasi succinto ed angusto artificialmente, per mostrare più che sia possibile all’occhio i fianchi, e con portamento ricercato si mette in giro per la città in cerca d’avventure, al pari delle femine di partito.„
In un rapporto posteriore (12 dicembre 1826) lo stesso funzionario riferisce che in quel giorno era pervenuto allo Sgricci, da Parigi, il conio della medaglia che colà i suoi ammiratori gli avevano fatto battere, e che egli presentò al Granduca; il quale, pel poeta infame, ebbe parole lusinghiere di lode e di ringraziamento, promettendogli che avrebbe fatto coniare e distribuire a sue spese la medaglia. La qual cosa saputasi nel pubblico, aveva destato una grandissima indignazione, essendo noto a tutti il malcostume del poeta. „Il signor G. B. Niccolini — aggiungeva l’Ispettore — segretario dell’I. e R. Accademia di Belle Arti, letterato e scrittore tragico, parlando di ciò e sostenendo l’enunciate massime, disse che questa è l’epoca dei ciarlatani e che non si conosceva per niente e si trascuravano i veri uomini di merito, nominando fra questi Domenico Valeriani, conoscitore di tante lingue orientali, e tale da stare in competenza con qualunque estero letterato.„
Ma quei trionfi lo Sgricci pagava caramente. Verso quel tempo fu divulgata in Firenze una incisione oscena. Questa rappresentava, in atteggiamento non onesto, lo Sgricci e don Camillo Borghese, il marito della bellissima Paolina: e la Po-