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na del 24 del perduto febbraio fu arrestato in casa e pende adesso risoluzione.„

Il presidente del Buon Governo, che quanto a redigere tavolette di proscrizione non era zelante quanto il suo subalterno a prepararne lo schema, mise a dormire il rapporto dell’Ispettore postillando di suo pugno quella parte della nota che si riferiva ai fratelli Poerio. „È indubitato che i giovani Poerio sono liberali assai riscaldati e siccome non mancano di talenti e d’una certa facondia potrebbero essere pericolosi, se si dessero ad infondere delle massime perniciose nella gioventù, come riferisce l’ispettore. Io però non ho dati per crederlo.„

Torniamo a dirlo; noi ci fermiamo dinanzi al segreto delle pareti domestiche; ma inviteremmo volentieri coloro che oggi brontolano contro il secolo-nevrotico, o il secolo-Tartufo a leggere le cronache settimanali che gl’ispettori di polizia spedivano alla presidenza del Buon Governo e dove la vita cittadina era fotografata diremmo quasi in camicia, specie di cronache-omnibus che se non avevano le finezze letterarie, lo scintillìo delle immagini, o l’argutezza della frase d’un articolo di Yorik, o di Gandolin, o di Don Pandolfo, o di Jarro, avevano il pregio d’una ingenuità che qualche volta confinava colla salacità bonaria di certi novellieri del dugento o del trecento, senza tener conto di quella libertà sconfinata d’esprimersi che i signori poliziotti si pigliavano da sè, non essendo sottoposti a censura, nè preventiva, nè repressiva, nemmeno a quella comicissima istituzione del gerente responsabile che sembra copiata da quella usanza della corte spagnuola in forza della quale gli scapaccioni destinati al principe ereditario sono iscritti sulla partita-avere del suo compagno di studî e di trastulli. Li rinvieremmo, dicevamo, i nostri eterni piagnoni, a quelle cronache di polizia, ove vedrebbero passare, come in una ridda fantastica, marchesane adultere e conti foggiati sul tipo di don Giovanni;

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