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pongono una Sètta che ha per iscopo di rovinare la nostra letteratura, la nostra politica, la nostra Patria. Lord Byron ne è certamente un campione e t’inganni se credi ch’egli si occupi solamente a fare le corna a Guiccioli. Egli è libidinoso ed immorale all’eccesso, ma presto si scorda dell’oggetto idolatrato e lo sacrifica al disprezzo. Non è peraltro così incostante in politica, nella quale egli è inglese in tutta l’estensione del termine. Egli è energumeno per rovesciare tutto ciò che non gli appartiene, per paralizzare ogni tendenza che spiegassero le società nostre per la patria indipendenza, (sic!) per avvolgerci in ruine e sangue (sic! sic!), per distribuire infine dei Stati deserti ed ancor fumanti ai suoi avidi e demoralizzati cospiratori. (Oh che fandonie!)

„Il corrispondente nell’inviarmi questo squarcio di lettera mi rammenta due versi inseriti da Michele Leoni, di Parma, nella sua traduzione dall’inglese dell’opera di lord Byron sull’Italia che sono i seguenti:

„E con voi la dottrina che s’asconde
Sotto il velame dei novelli carmi.„

„Specialmente m’invita a leggere e ponderare il canto IV di quest’opera intitolato: Il viaggio di Childe Harold.„

Sempre dallo stesso fiduciario si hanno le seguenti informazioni:

„Da Bologna, 4 ottobre 1819. La sorveglianza continua che la polizia esercita sopra lord Byron ha condotto a due scoperte. La prima è ch’egli porta all’orologio un sigillo triangolare (o piuttosto piramidale) sulle faccie del quale sono incise tre piccole stelle: sul sigillo vi sono le lettere F. S. Y; essendo questa la nuova insegna adottata da varii mesi dalla società guelfa dopo d’aver rinunziato a quel-