Pagina:Misteri di polizia - Niceforo, 1890.djvu/112


99

che in quel giorno non vi furono estranei a pranzo e soltanto la mattina, al déjeûné, verso il tocco, v’intervenne il polacco Grocoiscky.

„Non troverei improbabile che fra loro avessero fatto dei brindisi alla libertà, contro i tiranni ecc., poichè si conosce bastantemente i sentimenti dei fratelli Potoski e dei loro amici; ma è certo che il conte Moltke, ora abitante in via Maggio, e il Bentivoglio-Quaranta, in quella sera, non vi erano... Moltke, il conte Kamiscky, il predetto Grocoiscky e un altro non conosciuto vi furono a bere il thè la sera del 25 detto mese.

„Debbo finalmente avvertire che essendo stato licenziato, perchè poco rispettoso, insolente, dal servizio dei conti Potoski, Luigi Tartalli, ho creduto opportuno di farlo destramente interrogare da persona di fiducia e le di lui dichiarazioni stanno pure ad escludere il supposto pranzo con molti convitati e brindisi...„

Bisogna convenirne, l’Ispettore a cui il cavaliere Presidente aveva affidato l’incarico di riferire sui famosi brindisi, era un galantuomo. Egli aveva sotto la sua mano tutti gli amminnicoli per fare una relazione fosca, dalle ombre sapientemente addensate come in un quadro del Rembrandt, aveva dinanzi a sè una famiglia di rivoluzionarî, di proscritti, i Potoski, impiccati in effigie a Varsavia, all’indomani del giorno in cui i battaglioni e gli squadroni dello Czar vi avevano portato l’ordine — quel tale ordine, che alla tribuna di Parigi, la prima tribuna del mondo, aveva trovato nel generale Sebastiani (un giacobino del rosso più carico divenuto conservatore con un po’ di maschera liberale) un eloquente apostolo; aveva, diciamo, l’ispettore sempre a sè dinanzi un polacco non meno esaltato dei Potoski, il Grocoiscky, cospiratore permanente contro l’egemonia della santa Russia.