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renderlo più franco.„ E il 16 decembre, l’Ispettore scriveva: „Si dice che il principe ereditario di ... siasi invaghito della moglie d’un certo G. ... di Montecatini e sorella della principessa Pon...y presso la quale abita da qualche tempo, mentre il marito trovasi a Vienna col duca di Lucca... Ad un pranzo dato dal principe di Monteforte (l’ex-re di Westfalia) intervennero questi due innamorati. La signora si mostrò assai scaltra, ma il principe fece distinguere la sua passione, come avrebbe potuto fare un collegiale.„
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Un’ultima figurina, quella del conte Moltke.
Gli archivî di una polizia possono rassomigliarsi a una boîte à surprise. All’improvviso, quando voi, curvo sui fogli ingialliti, seguite colla passione d’un frugatore di vecchie pratiche burocratiche l’andamento d’un affare attraverso la selva aspra e forte delle ministeriali abbassate e delle note innalzate, degli ordini impartiti e delle circolari diramate, eccovi la sorpresa che vi trattiene la mano, rende immobile il vostro occhio e trasforma il vostro viso in un grosso punto ammirativo....
E qual non fu la nostra sorpresa — si vede che le sorprese si seguono ma non si rassomigliano — quando mi bel giorno gettando un’occhiata sulle carte costituenti l’inserto, potemmo apprendere che il conte Moltke, un conservatore della forza che tutti sanno, un pilastro del partito feudale del regno di Prussia, un ufficiale la cui devozione al suo re e al suo giuramento non poteva dar luogo a dubbî di sorta, corse pericolo, fra il novembre e il dicembre del 1840, in una delle sue gite autunnali per le classiche terre della Magna Parens, d’essere sfrattato da Firenze, nientemeno sotto la imputazione di rivoluzionario, di sovvertitore di troni e d’altari, di mangia-tiranni!...
Ecco come andarono le cose.