Pagina:Mirtilla.djvu/87


A T T O

Che può fare un Pastor lieto, e felice,
Siano a i lor possessor di gran contento?
Tir.Non solo il, penso ma senz’altro il credo:
Poi che son le ricchezze una quiete
De l’animo, e del cor, senza laquale
Non si può mai saper, che cosa è bene.
Cor.E pensi tu, che sia d’alma gentile
Felicità l’haver le Muse anche,
Saper con dolce, e dotta maestria
Dar fiato a le incerate inegual canne,
Cantar al suon di boscareccia avena
Soavi versi, e l’insegnare a i [s]assi,
Ove sepolta stassi
L’infaticabil Eco, di ridire
Gl’ultimi accenti; Pensi tu, che sia
Di gran contento il saper con la falce
Troncare i rami secchi, & infecondi,
Il saper quando, e come
Si debba far gl’innesti;
Quando le [v]iti maritar a gli Olmi;
Quando sfrondar le piante,
Tonder la greggia; e quando
Premer le mamme tumide, e cavarne
Il dolce latte, e poi formarne il cacio;
E come fender con l’Aratro adunco
Si dee la terra, e quando trarre il mele
Da l’Api si convenga; e quando l’uve
Si debbon corre, e spremerne il liquore.
Credi tu Tirsi, che sia gran contento


Sa-