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A T T O

D’ascoltar cosa mai, che non sia degna
D’esser udita, desioso fatto
D’udir cosa notabile frenai
I lunghi passi, & appoggiato a un’Orno
Attentamente udij ciò, che fu detto.
E conosco, e confesso veramente,
Che diporti piacevoli, e soavi
Sono quei de la caccia; ma rispetto
A piaceri amorosi
Son’ombra, fumo, sogno, nebbia, e vento.
Tir.S’ogn’un nel costui regno,
Com’Uranio è felice, e se i piaceri,
Ch’egli concede a voi, son come i suoi,
Dolgasi ogn’un di voi, che liberale
De’ suoi beni vi sia; procuri ogn’uno
Di farlo avaro; o miserelli amanti,
Per un mentito sguardo, per un ciglio
Perfido, & incostante,
Per un finto sorriso,
E per una soave paroletta,
Ma traditrice, perdere in un punto
La cara libertà, l’arbitrio, il core;
Far de le proprie [v]oglie
Tiranna una crudele,
Astuta, lusinghiera, e falsa Ninfa;
O cieche menti, o pensier vani, e folli.
Cor.Deh scusa Amor costui, che non conosce
I doni del tuo Regno:
Egli non dee saper. ch’l sommo Giove,


Per