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A T T O

Ove già le tre Dee fur giudicate.
Quest’è d’intorno cinta
Di bei dipinti, e mansueti poggi;
Tra quali un più de gli altri
Eminente si scopre: è sopra questo
Un leggiadro boschetto,
Di sempre verdi lauri, e d’odorati
Ginepri, e di mortelle;
Quivi habbiam fabricata
Piccioletta capanna, e’n torno a quella
D’ogni pianta recisi habbiamo i rami;
Onde calando poi, gli avidi augelli
Ne ritrovando ove posar il piede,
Si ponghin, sopra le invischiate verghe,
Quivi da noi per arrestargli il volo,
Tra pianta, e pianta in ordine disposte.
Noi poi taciti, e chiusi,
Nel picciolo alberghetto,
Fatto di molli giunchi,
Con ingannevol canto
Imitiamo la voce
De’ Tordi, che passando
Si lasciano ingannar dal finto suono,
E con più lento volo,
Vanno girando a lor morte intorno.
Noi poscia ad altri Tordi,
Che vivi ad uso tal serbiamo in gabbia,
La Civetta mostriam, che non sì tosto
E veduta da lor, ch’alzan le voci,


Come