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ATTO QUARTO.
SCENA PRIMA.
Opico, e Tirsi Pastori.
Opi.
H
OR hai Tirsi notatoDe l’infelice Uranio
Il lagrimoso stato?
Ch’appoggiato à quel tronco arido, e secco,
Co i languidi occhi à terra
Immobilmente affissi,
Stavasi nel suo duol cotanto immerso,
Che non pur non ci hà visti;
Ma nè anco sentiti,
Se bene amicamente, & assai forte
Salutato l’habbiamo?
Tir.Hò pur troppo compreso,
Che l’infelice Uranio è mesto, quale
Tortore, c’hà perduta la compagna;
Ma s’Uranio provasse anco una volta
La millesima parte de i piaceri,
Che nel cacciar si provano,
Gli uscirebbon di mente
I sofferti martiri;
Nè di seguir si curerebbe in darno
La dispietata Ardelia, per cui temo,
Ch’un di non corra al fin de la sua vita,
Opi. |