Cattiva vita, e troverommi un’altra
Ninfa amorosa.
Fill. Chiudi quella bocca,
Se non vuoi, ch’io mi muoia di dolore.
Sat.Non dar sì forte, hora che insania è questa,
Che sempre mi fai male?
Fill. Ah discortese
Dimmi, ond’avvien, ch’ogni cosa t’offende
Di quel, ch’io fo? e pur n’è testimonio
Il ciel, che tutto vien da troppo Amore.
Sat.Ti sò dir, ch’io l’ho concia.
Fill. O che balordo.
Sat.Ella piange in disparte,
Per quanto posso imaginarmi.
Fill. Voglio,
Mostrar d’esser afflitta, ohime dolente,
A che son’io ridotta; l’Idol mio
Si sdegna, perche troppo l’accarezzo,
Che deggio dunque far? che far poss’io?
Sat.S’io non soccorro questa meschinella,
Di dolor certo finirà sua vita.
Filli, non t’attristar, facciam la pace;
E per segno di quella vieni homai
A baciare il tuo bene, e la tua vita:
Non pianger più che, che tu sola sarai
La mia vezzosa, vieni dunque, e baciami.
Fill.Ohime, par che lo spirto si rinfranchi
Alla dolce armonia delle tue voci;
E poi che mi reintegri
Nella tua gratia, e vuoi,
Ch’io baci quella cara, e dolce bocca.
Voglio prima mangiare
Un poco di Serpillo, e voglio ancora,