Amo.Saria contrario effetto a l’esser mio,
Quand’io, che sono Amore, odiassi amando,
E volessi vendetta, che sol l’odio
Mio nemico desia, non si conviene
A me, che sono Amore,
A sdegno dar loco, che sovente
Estingue il mio gran foco.
Ven.Che fia dunque di loro amato figlio?
Amo.Dopo che Tirsi havrà compreso à pieno
Il mio valore, e non havrà più speme
Di fruir di Mirtilla, che d’Uranio
Innamorata ogn’altro odia, e disprezza,
Lascerò, che ’l furor l’induca ad atto
Di voler con la morte uscir di doglia:
Ma perche finalmente non consento
Ne l’altrui morte, levarò la forza
Al mio nemico, e piegherò Mirtilla
A le sue voglie, e farò, che non ami
Uranio, che lei fugge, per seguire
Ardelia, laqual voglio, che d’Uranio,
Spento il proprio suo amor, divenghi sposa:
Farò poscia, che Igilio,
Volendo incrudelir contro se stesso,
Desti pur questo mezo nel bel seno
Di Filli alta pietade; ond’ella in tutto
Uranio lasci, & a lui sol si doni.
E Coridon sarà sempre felice
Con la sua Nisa, poi che miei devoti
Furon mai sempre; e così sodisfatto