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figlio di Teseo re di Atene, credendosi tradita dal suo ganzo, s’impese a un tronco di mandorlo e che quel tronco subito inaridì dall’orrore di si brutto spettacolo? Ma Demofoonte non era un vigliacco. Si ricordò, un po’ troppo tardi, della promessa falla a Fillide, e venne per torsela in isposa. Non vi dico con qual cuore o con che naso restasse all’udire la funesta fine della povera amante. Per torsi uno sfogo, un’ultima soddisfazione, si recò presso al mandorlo infelice, e ne abbracciò strettamente il tronco il quale, quasi avesse presentito l’arrivo dello sposo, per un souvenir d’outre tombe, subito rinverdì e si ricoperse tutto di fiori e frondi da capo a piedi. Lasciamola lì. Che metamorfosi! Ma i poeti non ci si mettono per nulla quando sono in vena. Quando non han di meglio fra le mani essi creano. Che cosa? Di queste frottole.

5.

Pruna adsunt, variis quæ insana per æquora causis

Navita fluctivagus rettulit Ausoniæ. (pag. 11)

Siamo alle Prugne, dal latino Prunus. In molti luoghi le dicono Susine. È un frutto dalla buccia liscia originario dalla Siria donde furono trasferite a Roma prima del tempo di Catone, dice il Targioni-Tozzetti. Il Pico ne nomina parecchie specie nel suo parco esistenti; fra queste la Damascena ricordata anche da Plinio item pruna in Damasco monte nata. In peregrinis arboribus dicta sunt Damascena a Siriae Damasco cognominata, jam pridem in Italia nascentia. Il Micheli così la descrive: Prunus fructu ovato oblongo nigro coeruleo, pulpa tenera dulciore, nucleo sponte prosiliente, che è quanto dire la nostra prugna amoscina con la quale si fan conserve ed elettuari per la medicina e ci vien portata secca di Levante per essere mangiata. L’altra che il Pico dice venuta dal lido Ispano, è senz’altro la prugna Catalana d’un color giallo carico sfumato al verde. Ma la più preziosa delle prugne è la Regina Claudia più globosa e giallognola simile alla Cerea degli antichi lodata da Virgilio e da Columella. Ovidio la disse generosa.

Prunaque non solum nigro liventia succo
Verum etiam generosa novasque imitantia ceras.

Le prugne sono della famiglia dei Nociferi o Drupiferi, secondo Linneo.