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il libro d'enrico | 95 |
XIV.
Susurrava la selva ed agitava
Le verdi chiome redivive appena
A me d’intorno sul pendio del monte,
230Ivan tra l’erba folta rivi limpidi,
Spumeggiavano al sol le cascatelle,
Gorgheggiavan dall’alto i capineri.
Ero solo; nè Driadi nè Amadriadi
Stavano meco ad ascoltar; ma certo
235I capineri, l’acque, la foresta
Parlavan tutti insieme a qualche amico
Spirito, e ciaschedun parea volesse
Vincer di voce tenera i compagni.
Arsi allor di confondervi la mia,
240In piè levarmi e dir versi soavi
Più che il gaio ciarlar d’acque, d’augelli;
Versi soavi ch’anima vivente
Non udrebbe giammai. Qual che tu sia,
Spirto, cantar per te, calcarsi a’ piedi
245La gloria umana! Sento che governi