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il libro d'enrico | 89 |
IX.
Diletta mia, poichè a teatri, a balli
Teco m’hai tratto, poichè avesti il verso
150Desiderato che alle genti apprende
duale un genio t’amò, quale di tepidi
Molli capei voluttüosa un’onda
Il sen t’ingombri e le marmoree spalle.
Quando li sciogli, addio! Vo’ prevenirti.