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il libro d'enrico 81



III.



E tu, lode, che sei? Mi vieni innanzi
30Pomposa, ossequïosa e sorridente,
Qual dama entra nel ballo e si sprofonda
All’ospite davanti, indi maligni
Susurri sparge con mutato viso.
In questo falso mondo ove la fama
35Mi collocò, tra questi amici illustri,
Di vanità e scienza otri gonfiate,
Che nulla ammiran più, lode, un insipido
Frutto sei. Non ti compero ogni giorno?
Non son io pur di questo branco l’uno?
40Ho strisciato a’ lor piedi, m’han raccolto;
Or son cresciuto e d’uopo è ben ch’io paghi.
 
E gli altri? Chi tra l’elegante volgo
Che mi addita e mi spia, che di smodate
Lodi mi opprime e nelle vie si ostenta
45Mio familiar, che delle pingui mense
Mi vuol compagno ed insolente chiede,