Chè a quell’ora soleva il buon dottore
Con lor ridursi a conversar. Sovente 495All’aprirsi dell’uscio trasalì
Miranda. Quella sera ella temea
Vederlo e desïosa si ritrasse
Pria dell’usato alla sua stanza. Appena
Varcò la soglia, che cader le parve 500Una larva dall’anima e dal volto.
La sua storia sapean quelle pareti,
Sapeva i sogni l’origlier, sapea
Quello speglio nell’angolo le ingenue
Incertezze di lei che per amore 505Prima venne a guardar s’ell’era bella,
Se grazïose le apparian le vesti;
Ed or con lei parevanle traditi;
Tutto perduto, tutto inutil era,
Le vesti grazïose e la bellezza. 510Tra le pareti e il letticciuol depose
A terra il lume e si lasciò cadere
Sul davanzal della finestra aperta
Verso le vaporose praterie
Dalla luna immortale illuminate.