Forse quel nastro a caso vi posava;
Ma se così non fu, se tanto amasti, 290Vieni, vo’ trarti dagl’ingenui sogni
Che la scienza della vita sperde.
Te vinse il nome di poeta e ’l verso
Onde sul volgo ignobile mi levo.
Quando, fanciulle, un fato vi rivela 295Quel libro di malie dove sottile
Penna ha contesto in fila armonïose
Ogni dolcezza che lo spirto inebbria,
Misere, il cor vi balza e nella mente
Sorge un re del pensiero, una bellezza 300A cui nulla mortal forma ripugna.
Un’anima di fiamma ond’è commossa
Come giammai non fu l’anima vostra,
Nè per gioia di mistici fervori.
Nè per pietà di lagrime materne. 305Ti venga innanzi allor questo poeta,
Ei giovane, tu bella, eccoti sua!
Crudel per te, crudel per me, saprai
Il falso iddio di quanta creta è fatto.
D’ogni alta cosa accendesi il poeta;