265La madre Vostra ed altri. Il mio buon zio
Casi antichi narrava e dal suo labbro
Pendevan tutti. Voi nella notturna
Ombra fidaste; legger Vi potei
Il segreto dell’anima nel guardo. 270Una cieca vertigine mi colse,
Sopra me stesso mi sentii levato.
Nè salutarci quella sera osammo;
Ma, te partita, ritornai soletto,
Venni l’orme a baciar del picciol piede 275Nell’erbe dietro alla tua lenta veste
A poco a poco sullo stel risorte.
E ti rimembra del sottil volume
Ch’era quel dì sul tuo ricamo? Il nastro
Posar trovai su questi versi ardenti: 280«Quando più ferve intorno a me la danza.
Quand’alto il riso nei conviti suona,
L’anima mia nella sua buia stanza
Di te, di te, solo di te ragiona.
Il dolor, la calunnia, i tradimenti 285M’appresti pur, lo sfido, amaro fato;
Esser potrà il mio cor ne’ suoi cimenti
Da te, da te, solo da te spezzato».