In assenso composele al desio.
Rapida corse al virginal suo nido
E, chiuso il chiavistel, tremando lesse. 225Così dicea la lettera:
— «Miranda!
V’han giorni nella vita in cui, qual nembo
Impetüoso, sugli umani arriva
La subita fortuna e tutti uguaglia
Nella gioia o nel pianto. Allor gl’ignoti 230Cogl’ignoti favellano, servili
E altere mani stringonsi, ciascuno
Ha sulle labbra il cor. Così, Miranda,
In quest’ora solenne onde giammai
Non passerà la ricordanza amara, 235Cadon tra noi le fragili barriere,
Le prudenze del mondo. A Voi si leva
L’anima mia, si china a me la Vostra;
Lo so e Vi parlo. Quel povero vecchio
Che m’ebbe ognor per figlio suo mi scrive 240Tutto misteri, scherzi e tenerezze.
Egli e la madre Vostra han da gran tempo
Il nostro amore inteso, han congiurato