Di questa terra. Al limitar fermossi
Della casa, si volse e all’infinito 200Cielo azzurro le parve esser vicina.
Corse allo specchio, trepida guardovvi
Se ancor Miranda ell’era. Indi chinossi
Pietosamente ad una smorta rosa
Tra le pendule foglie reclinata 205Fuor da l’orlo del funebre suo vaso.
Posava a piè del moribondo fiore
Una lettera. L’occhio indifferente
Non v’arrestò Miranda, ma seduta
Al cembalo tentando iva le corde 210Giusta il capriccio delle inconscie mani.
Qual per subita luce di pensiero
Levossi e corse ad afferrar quel foglio.
Era per lei d’Enrico. Ella di botto
La man conobbe dell’amante ignota 215Sino a quel punto, un tremito la prese
Da capo a piè, le si velâr gli sguardi
E, toccando il suo sogno, ebbe paura.
Esitò a lungo, or volle, ora disvolle
Attendere la madre. Finalmente 220Con industre pensier nella memoria
Le materne parole raccogliendo,