Ivano a paro
Lungo un filar di pioppi a cui di sotto
Gorgogliava sommesso un piccol rivo
Or cupo, or scintillante; si movea
Sul sentier l’ombra tremola de’ pioppi. 110Silenzïose e lente ivano a paro;
La madre qual chi pensa e vien cercando
Diffidi via di favellar, la figlia
Qual chi dubbie parole attende e teme.
«Sai?» cominciò la madre «Adele è sposa.» 115«Sposa? E lo sposo?» «Onesto, saggio e ricco.
Gran ventura le tocca. Un giovinetto
Certo ei non è, ma, figlia mia, vedrai,
Se del mondo tu colga esperienza.
Che alla pace del santo affetto eterno 120Più i maturi dei verdi anni si affanno.»
Tacque Miranda e ’l cor le si stringea.
«Non credi?» «Adele dello sposo è paga?»
«L’ignoro, ma giammai la madre sua
Sosterria di vederla irne ritrosa 125A male accette nozze. O mia diletta,
Noi vecchi illusi andiamo ognor di sogni