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il libro di miranda 195

LXVII.


Pagine care, non credea più mai
Segnarvi. Quale inverno! Dal mio letto
Ho guardato passar l’ultime foglie
Portate via dal vento di novembre.
Ho guardato cader muta la neve.
Mentre qualcuno si moveva intorno
A me senza rumore e favellava
Senza voce. Supina, tra le ciglia
Socchiuse, vidi pendermi sul volto
Un altro volto pallido ed ansioso,
Che poi, quand’io le apriva, sorridea.
Sentita ho l’ineffabile dolcezza
Della vita che torna. Attenüato
N’è forse il fil, ma tuttavia mi regge.
Riede la primavera. Ancora il pesco
Non mette fior, nè spuntano le foglie;
Pur l’aëre mutò, su per le spalle
Delle montagne si ritrae la neve,
Si vede nelle nubi nereggianti,