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il libro di miranda | 169 |
XLIX.
Salivam tra la nebbia invér l’Ospizio.
Appena si vedean presso la via
I foschi abeti, si sentiano appena
Tintinnar i sonagli delle capre
Per le balze invisibili, e i torrenti
Nei burroni mugghiar. Di tante voci
Piene e nel manto della nebbia avvolte,
Grandi, solenni mi pareano l’Alpi
Oltre natura.
Questa gloria intendo
Degli uomini sdegnosa; ma la fama
Mondana, il culto dei piccini, abbassa,
O ch’io m’inganno, chi la va cercando.
Certo m’inganno, poiché l’altre donne
Nulla sopra la fama odo che accende.
Diana mel disse un di ch’ero di ghiaccio.
Mai vincer non credea l’eccelso varco
Ed oltre ad esso profondar lo sguardo.