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il libro di miranda 167

XLVIII.


È questo un fiore d’arnica montana.
Chi l’ha cólto? Nol so. Chi mel donava?
Nol so. Era bella, giovane, felice.
Talor sorpresi i suoi grand’occhi azzurri
Contemplarmi tra mesti e curïosi;
Quindi pareva stringersi al suo sposo
Con più tenero affetto. Alla sorgente
Se, mattutine, mai c’incontravamo,
Vêr me chinava il suo viso gentile.
Non ci parlammo mai. Nè il mio dolore
Detto le avrei, nè forse avrebbe osato
Ella contarmi la sua gioia; ed ora
È partita. Passaron la montagna.
Pria di salir nella carrozza volse
La testa, presso videmi e mi porse
Semplicemente il fior che in mano avea.

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