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138 miranda

XXX.


Più quello sguardo scrutator non vidi.
Ma ci venite troppo, e troppo allegro
Siete, dottor, con queste donne tristi,
E troppo poco del mio mal parlate.

Conobbi le sue figlie. Accarezzârmi
Con tenerezza d’amicizia antica.
Sognar credevo. L’una e l’altra a gara
Mi confidaron tosto i lor segreti.
Scherzando mi parlavano e ridendo
D’innamorati e litigavan, quasi,
Per dir tra due qual è più bello in volto.
Altro non sanno, chè dalla finestra
Li hanno visti soltanto e nella via.
Di vesti mi parlarono, d’amiche
Nobili e ricche, d’infinita gente
Che in casa lor la sera si raccoglie.
Della carrozza d’una zia marchesa
Che va con lor tre volte l’anno al corso.