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136 miranda

XXVIII.


Sul prato discendemmo di carrozza.
Una capra pascea tranquillamente
Lì presso; altra non v’era anima viva.
Levati gli occhi, diventai di pietra;
Indi fui per cader sulle ginocchia
A mani giunte, come se davanti
La gloria del Signor mi risplendesse.
Alfine sui gradin del Battistero
M’assisi e piansi, poiché adesso al pianto
Son pronta. Mi sentivo a Dio vicina
Veramente. Sentivo la mia fede
E le preghiere mie vive in quei marmi;
Solo guardando mi parea pregare.
Qualche profonda musica talvolta
Mi fé’ un senso provar che rassomiglia
Questo, ma pur men subitano e forte.
E, strana cosa, da quell’ora intendo
Meglio di prima che vuol dir «poeta».