Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
ALLA SIGNORA ERNESTINA V. W.1
areva segnato dalla matita d’un umorista quel sentiero alpino che serpeggiava tra gli abeti, ora appiattandosi entro una macchia folta, ora guizzando nel prato aperto, spensieratamente curioso di ogni ruscello e di ogni precipizio, tutto ipocrita serietà quando si diparte dalla
- ↑ Questa lettera si riproduce dalla prima edizione, quantunque scolorata dal tempo. Il racconto che segue vi ha qualche radice; e poiché esso pure va perdendo naturalmente il verde, l’autore ha deciso non si molesti con inutili strappi e sia lasciato appassire in pace.
(Nota della seconda edizione).