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fortuna essendo li vicino una pozza d’acqua chiara, il ragazzo volò a tuffarvela, e contento e trionfante la portò al povero piccino che si diede a pasteggiarsela gustosamente; poi lo riprese in braccio guardandolo nel modo più tenero che sapesse. Il bambino avrà avuto circa quattordici mesi, ed era così bellino e delicato, che Pietro pensò tra sè di non aver mai veduto l’eguale nel villaggio, toltone il pargoletto Gesù dipinto in chiesa; e accarezzandolo tutto si rallegrava di quell’incontro inaspettato. Il fanciullino intanto gli si era addormentato sulle ginocchia, e lo stregone impietosito si chinò due o tre volte per baciarlo. La campana di Monte Lupo suonava l’Ave Ilaria; Pietro allora si alzò, e dando un calcio al corbello, col bambino in braccio a passo moderato per non destarlo, rientrò nella strada maestra. Cammin facendo alcuni ragazzi che tornavano al villaggio col fastello sulle spalle, scorgendolo da lontano lo raggiunsero, e maravigliati in vederlo con quel bambino, esclamavano ridendo:«o stregone, dov’hai tu trovo quel bel figliuolo? dentro una pina?» «Ve’ ve’,» dicevano gli uni, «lo stregone ha preso il baliatico!» E gli altri: «fa’ motto, Pietro; ci dici un po’ di chi è quella creatura?» E con simili motteggi quei contadinelli proseguivano ad aizzare il compagno. Pietro durò un pezzo in un burbero silenzio; ma venutagli meno la pazien-