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capitolo terzo. | 71 |
condotta ed a studiarsi di ricondurre tutti al tipo normale. E questo tipo, lo si confessi o no sinceramente, è di nulla desiderare con vivacità. Il suo ideale di carattere è di non averne alcuno bene spiccato; qualunque parte saliente della natura umana, che tenda a rendere una persona esteriormente diversa dalla comune degli uomini, si deve mutilare colla compressione, come il piede di un chinese.
E lo stesso qui, che per qualunque ideale il quale escluda la metà di ciò che è desiderabile; il tipo attualmente dominante non produce che una imitazione inferiore dell’altra metà. In luogo di una grande energia guidata da una ragione vigorosa e di sentimenti potenti potentemente guidati da una coscienziosa volontà, non si ottengono che una scarsa energia e dei sentimenti deboli, che per conseguenza possono conformarsi alla regola, almeno nell’apparenza, senza richiedere un grande sforzo nè di volontà nè di ragione. Già i caratteri energici su larga scala van diventando puramente leggendari. Oggi, nel nostro paese, l’energia non trova modo di applicarsi se non negli affari; l’energia che vi si spende può ancora essere ritenuta considerevole; e il poco che ne sopravanza è impiegato a cercar di soddisfare qualche passione, che può essere una passione utile, magari filantropica: ma che si restringe ad una cosa sola, e, in generale, poco importante. La grandezza d’Inghilterra è oggi tutta collettiva: piccoli individualmente, noi sembriamo capaci di qualcosa di grande solo per la nostra abitudine dell’associazione; e di questo i nostri filantropi morali e religiosi sono perfettamente soddisfatti.
Ma uomini di un’altra tempra hanno fatto l’Inghilterra ciò che essa è stata; uomini d’altra tempra saranno necessari per impedirne la decadenza.
Il dispotismo del costume è dappertutto l’ostacolo perpetuo al progresso umano, perchè esso combatte una lotta incessante contro quella disposizione a tendere a qualcosa di meglio del costume, che si chiama, secondo i casi, spirito di libertà o spirito di progresso e di miglioramento. Lo spirito di progresso non è sempre spirito di libertà, perchè può volersi imporre a gente che non se ne cura; e lo spirito di libertà, quando resiste a simili sforzi, può allearsi, per un dato luogo o per un dato tempo, cogli avversari del progresso; ma l’unica sorgente infallibile e perenne del progresso è la libertà, perchè solo per suo mezzo si possono avere tanti centri indipendenti di progresso quanti sono gl’individui.
Tuttavia il principio progressivo, sia sotto la forma dell’amore di libertà, sia sotto quella dell’amor di miglioramento, è nemico dell’impero del costume; perchè esso implica per lo meno la liberazione da questo giogo e la lotta