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68 | la libertà |
dagl’individui, e prima di tutto, in generale, da qualche individuo isolato.
L’onore e la gloria della media degli uomini è di poter seguire questa iniziativa, d’aver il senso di ciò che è saggio e nobile, e di farvisi guidare ad occhi aperti.
Io non incoraggio con queste parole quella specie di culto dell’eroe, che applaudisce un uomo di genio potente perchè esso s’impadronisce colla forza del governo del mondo, e gl’impone, buono o malgrado suo, i propri voleri. Tutto ciò che un tal uomo può pretendere, è la libertà d’indicare il cammino; quanto al potere di costringere gli altri a seguirlo, non solo esso è incompatibile colla libertà e lo sviluppo del resto dell’umanità, ma corrompe lo stesso uomo di genio. Sembra tuttavia che, quando le opinioni delle masse composte di uomini ordinari, son divenute o divengono dappertutto il poter dominante, contrappeso e correttivo della foro tendenza sarebbe l’individualità sempre più spiccata de’ più eminenti pensatori.
Sopratutto in tali contingenze gl’individui eccezionali dovrebbero essere incoraggiati ad agir diversamente dalla massa, in vece d’esserne impediti. In altri tempi, non c’era vantaggio in questo, a meno che essi non avessero agito non solo diversamente, ma meglio; oggi, il semplice esempio della non uniformità, il semplice rifiuto di mettersi in ginocchio davanti al costume è per sè stesso un fatto benefico.
Appunto perchè la tirannia dell’opinione è tale, ch’essa fa dell’eccentricità un delitto, è desiderabile, per ispezzare questa tirannia, che gli uomini siano eccentrici. L’eccentricità e la forza di carattere camminano sempre di pari passo e la somma di eccentricità che una società contiene è generalmente in ragione diretta della somma d’ingegno, di vigore intellettuale e di coraggio morale ch’essa racchiude. Ciò che davvero ci addita il principal pericolo dell’età nostra è il vedere così pochi uomini osare d’essere eccentrici.
Io ho detto che è importante di dare il più libero sfogo a quello che non è nell’uso, affinchè si possa a tempo opportuno vedere che cosa meriti di passarvi; ma la indipendenza d’azione e lo sdegno del costume non meritano d’essere incoraggiati soltanto come quelli che presentano la probabilità di creare dei modi d’agire migliori e dei costumi più meritevoli d’esser da tutti adottati; non sono più soltanto le persone di una superiorità intellettuale ben evidente che abbiano un giusto diritto a condurre la vita che loro aggrada.
Non v’è ragione perchè tutte le esistenze umane siano costruite su di un unico modello, o su di un piccolo numero di modelli: se una persona possiede una sufficiente quantità di senso comune è d’esperienza, il suo proprio.