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64 | la libertà |
fanno un passo verso l’ideale di cui esse portano in sè la concezione, tutte le volte ch’esse aumentano una delle loro facoltà di comprensione, di azione o di godimento. Ecco un tipo di perfezione umana ben diverso dal tipo calvinista: qui si suppone che l’umanità non riceva la sua natura per farne tantosto sacrificio. La liberazione di sè stesso dei pagani è uno degli elementi del merito umano, così come l’oblio di sè stesso dei cristiani1; vi è un ideale greco di sviluppo di sè stesso, a cui si accompagna, senza soppiantarlo, l’ideale platonico e cristiano d’impero su sè stesso. Può sembrar preferibile essere Giovanni Knox ad Alcibiade; ma vale ancora meglio essere Pericle, che l’uno o l’altro; e un Pericle, s’esistesse oggidì, non sarebbe privo di qualcuna delle buone qualità che appartenevano a Giovanni Knox.
Non è già indirizzando all’uniformità tutto ciò che in essi c’è d’individuale, ma coltivandolo e sviluppandolo nei limiti imposti dai diritti e dagli interessi altrui che gli esseri umani divengono un bello e nobile oggetto di ammirazione; e, come l’opera si foggia secondo il carattere di quelli che la compiono, così, per lo stesso processo, la vita umana diviene essa pure ricca e svariata. Essa produce e conserva con maggiore abbondanza i pensieri elevati, i sentimenti che inalzano; rafforza il legame che congiunge gli individui alla razza, dando alla razza stessa maggior valore. In ragione dello sviluppo della sua individualità, ogni persona assume maggior pregio agli occhi suoi propri, e per conseguenza è capace di assumerne uno maggiore agli occhi degli altri: vi è una più grande pienezza di vita in tutta la sua esistenza; e quando c’è maggior vita nell’unità, c’è maggior vita anche nella massa, che è fatta di unità.
Non si può trascurare la costrizione necessaria per impedire agli esemplari più energici della natura umana di invadere il campo dei diritti degli altri; ma a questo c’è un ampio compenso, anche dal punto di vista dello sviluppo umano. I mezzi di sviluppo che l’individuo perde, se gli s’impedisce di soddisfare alle sue tendenze in modo agli altri dannoso, non si otterrebbero che a spese degli altri uomini; ed egli stesso vi trova un compenso, perche la coazione imposta al suo egoismo facilita lo sviluppo più elevato della parte sociale della sua natura.
L’essere sottomessi pel bene degli altri alle strette norme della giustizia sviluppa i sentimenti e le facoltà che pel bene degli altri si esercitano; ma l’essere costretti nelle cose che non toccano punto il bene degli altri, pel loro semplice dispiacere, non isviluppa altro di buono se non la forza di
- ↑ Saggio di Sterling