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capitolo secondo. 45

tinteso che le si devono citare, per quanto è possibile, come i motivi di tutto quello che gli uomini fanno o credono fare di lodevole: ma chi ricordasse loro che queste massime esigono una quantità di cose che essi non pensano e non penseranno mai di fare, non vi guadagnerebbe che d’esser posto nel novero di quelle persone impopolari che affettano d’essere migliori degli altri. Le dottrine non hanno nessuna presa sui credenti ordinari, nessun potere sui loro spiriti; essi hanno un rispetto abituale pel suono delle dottrine, ma non già il sentimento che dalle parole va al fondo delle cose, costringendo lo spirito a prendere quest’ultime in considerazione, e tenerle come base di condotta.

Tutte le volte che si tratta di condotta, gli uomini si guardano intorno per sapere da A, o da B, fino a che punto essi debbano obbedire a Cristo.

Noi possiamo star sicuri che tutto l’opposto accadeva tra i primi cristiani; se fosse stato allora come oggi, mai il cristianesimo sarebbe divenuto, da setta oscura d’un popolo disprezzato, la religione ufficiale dell’Impero. Quando i loro nemici dicevano: «Vedete come i cristiani si amano gli uni gli altri,» (osservazione che nessuno, evidentemente, oggi farebbe) i cristiani sentivano certo più vivamente la portata della loro credenza di quel che in qualunque tempo dappoi. Ed è senza dubbio per questo che il Cristianesimo fa oggidì così scarsi progressi e si trova, dopo diciotto secoli, press’a poco limitato agli Europei e ai discendenti degli Europei. Accade sovente, anche alle persone rigorosamente religiose, a quelle che prendono le loro dottrine sul serio e che vi attribuiscono maggior significato di quanto in generale si fa, d’aver presente allo spirito in modo attivo solamente quella parte della dottrina, aggiunta da Calvino o da Knox o da qualche altra simile persona d’un carattere più analogo al loro: gli insegnamenti di Cristo coesistono passivamente nel loro spirito, producendovi un effetto appena superiore a quello della meccanica audizione di parole così dolci. Vi sono senza dubbio molte ragioni perchè le dottrine che stanno sulla bandiera d’una setta particolare abbiano una vitalità maggiore di quella delle dottrine comuni a tutte le sette riconosciute, e perchè coloro che tali dottrine insegnano si diano maggior cura per inculcarne tutto il significato; — ma la ragion principale è che queste dottrine sono più discusse, e debbono più spesso difendersi contro aperti avversari.

Dacchè non v’è più nemico a temere, e quelli che insegnano e quelli che imparano possono, al loro posto, addormentarsi.

Lo stesso è vero in generale trattandosi di qualunque dottrina tradizionale: quelle di prudenza e di conoscenza della vita così come quelle di morale o di religione. Tutte