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32 | la libertà |
accusare d’essere a priori ostile all’accoglimento di verità nuove; ma noi non possiamo lodare la generosità del suo modo d’agire verso le persone a cui la specie umana deve la scoperta di queste verità. Rivelare al mondo qualcosa che lo interessa profondamente e ch’esso fino allora ignorava, provargli ch’esso s’è ingannato su qualche punto vitale del suo interesse temporale o spirituale: ecco il servigio più importante che un essere umano possa rendere a’ suoi simili; e in certi casi, come quello dei primi cristiani o dei riformatori, i seguaci dell’opinione del dottor Johnson credono che si trattasse del dono più prezioso che si potesse fare all’umanità.
Ebbene: secondo una tal teoria, trattare come i più vili delinquenti gli autori di così grandi benefici e ricompensarli col martirio non è un errore e una deplorevole sciagura di cui l’umanità debba fare penitenza col sacco e con la cenere, ma bensì uno stato di cose normale e perfettamente giustificato.
Colui che propone una verità nuova dovrebbe, secondo questa dottrina, presentarsi come faceva presso i Locresi colui che proponeva una nuova legge: con una corda al collo, che si stringeva se per caso la pubblica assemblea, dopo aver sentite le sue ragioni, non adottava immediatamente la proposta. Non si può supporre che le persone che difendono questo modo di trattare i benefattori diano un gran valore al beneficio. Ed io credo che questa maniera di lumeggiar l’argomento appartenga quasi unicamente a gente persuasa che di verità nuove si poteva aver desiderio in altri tempi, ma che ora noi ne abbiamo abbastanza.
Ma sicuramente quest’affermazione che la verità trionfa sempre sulla persecuzione è una di quelle comode bugie che gli uomini si ripetono gli uni agli altri finchè siano passate in luoghi comuni, ma che qualunque esperienza può confutare.
La storia ci mostra costantemente la verità ridotta al silenzio dalla persecuzione; se essa non è soppressa per sempre, può essere ricacciata indietro di secoli.
Per non parlar che di opinioni religiose, la riforma tentò di scoppiare per lo meno venti volte prima di Lutero, e fu ridotta al silenzio. Arnaldo da Brescia, fra Dolcino, Girolamo Savonarola subirono l’estremo supplizio; gli Albigesi, i Valdesi, i Lollardisti, gli Hussiti furono distrutti; anche dopo Lutero, dovunque si seppe persistere nella persecuzione, questa fu vittoriosa; in Ispagna, in Italia, in Fiandra, in Austria il protestantesimo fu estirpato; e probabilissimamente sarebbe accaduto lo stesso in Inghilterra, se la regina Maria avesse vissuto di più, o se la regina Elisabetta fosse morta prima. La persecuzione raggiunse sempre lo scopo, tranne dove gli eretici formavano un partito