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28 | la libertà |
loro dottrina è la verità, che è indispensabile di conoscerla o di crederci. Non vi può essere discussione leale sulla questione di utilità, quando una soltanto delle parti può far uso di un argomento così vitale. E in linea di fatto, quando la legge o il sentimento pubblico non permettono di discutere la verità d’un’opinione, mostrano la stessa tolleranza verso chi negasse la sua utilità: tutto quello che essi permettono è un’attenuazione della sua necessità assoluta o del delitto positivo di negarla.
Per mostrare più chiaramente quanto male si faccia col rifiutar d’ascoltare delle opinioni perché noi le abbiamo condannate in anticipazione nel nostro proprio giudizio, sarebbe desiderabile stabilire la discussione su di un caso determinato. Io scelgo di preferenza i casi che mi sono meno favorevoli, quelli nei quali l’argomento contro la libertà di opinione, e dal punto di vista della verità, e dal punto di vista della utilità, è considerato come il più forte.
Poniamo che le opinioni combattute siano la credenza in Dio e in una vita futura o non importa qual altra fra le dottrine di morale generalmente accettate. Dar battaglia su questo terreno è come offrire un gran vantaggio a un avversario di mala fede, poichè esso dirà sicuramente (e con lui molte persone che non desiderano punto d’essere in mala fede): Queste sono dunque dottrine che voi non ritenete abbastanza certe per esser poste sotto la protezione della legge? La credenza in Dio è una di quelle opinioni di cui non si può sentirsi sicuro, senza pretendere all’infallibilita?
Ma io domando che mi si permetta di notare come il sentirsi certo di una dottrina, qualunque essa sia, non è ciò che io dico pretendere all’«infallibilità». Io, con questo, intendo il mettersi a decidere una tale questione anche per conto degli altri, senza permetter loro di sentire ciò che si può obiettare dall’altro canto. Io non denuncio e non biasimo meno questa pretesa, se essa si fa innanzi per sostenere le mie più solenni convinzioni. Un uomo ha un bell’essere positivamente convinto, non soltanto della falsità, ma anche delle conseguenze perniciose, non soltanto delle conseguenze perniciose, ma anche (per adoperar delle espressioni che io pienamente condanno dell’immoralità e della empietà di un’opinione; se nondimeno, in conseguenza di questo giudizio personale (ed anche quando sia pure sostenuto dal giudizio pubblico del suo paese o dei suoi contemporanei), egli impedisca a questa opinione di parlare in propria difesa, egli afferma la propria infallibilità. E questa affermazione è ben lungi dall’essere meno pericolosa o meno biasimevole perchè l’opinione è detta immorale od empia; al contrario, questo è il caso più fatale di tutti.
Queste sono precisamente le occasioni in cui gli uomini commettono quegli spaventevoli errori che eccitano la stu-