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22 | la libertà |
Supponiamo dunque che il governo non sia che una cosa col popolo, e non pensi in alcun modo ad esercitare alcun potere di coercizione, ammenochè non sia d’accordo con quello ch’esso considera la voce del popolo: ebbene, io nego al popolo il diritto di esercitare una tale coercizione, sia da sè, sia per mezzo del suo governo: questo poter di coercizione è illegittimo. Il migliore dei governi non vi ha più diritto del peggiore; un tal potere è altrettanto ed anche più dannoso quando lo si esercita d’accordo con l’opinione pubblica, di quando lo si esercita in opposizione con essa. Se tutta la specie umana, salvo una persona, fosse di un parere, e una persona soltanto fosse del parere contrario, la specie umana non sarebbe per nulla più giustificabile imponendo silenzio a tale persona di quello che questa lo sarebbe se, potendo, imponesse silenzio alla specie umana. Se una opinione non fosse che una personale proprietà, e non avesse valore che pel possessore; se l’esser turbati in questo possesso fosse un danno puramente personale, vi sarebbe qualche differenza tra l’essere il danno inflitto a poche persone o a molte. Ma questo vi ha di specialmente dannoso nell’imporre silenzio all’espressione d’una opinione: che si defrauda la specie, la posterità come la generazione esistente, quelli che si allontanano da una tale opinione ancora più di quelli che la sostengono. Se questa opinione è giusta, sono privati di un mezzo di lasciar l’errore per la verità; se è sbagliata, essi perdono un beneficio quasi altrettanto importante: la percezione più chiara e l’impressione più viva della verità, prodotta dal suo cozzo con l’errore.
E necessario di considerare separatamente queste ipotesi, a ciascuna delle quali corrisponde un ramo distinto dell’argomentazione. Noi non possiamo mai essere sicuri che l’opinione che noi cerchiamo di sopprimere sia falsa; e, lo fossimo pure, il sopprimerla sarebbe ancora un male.
E, anzitutto, l’opinione che si cerca sopprimere d’autorità può benissimo esser vera; quelli che desiderano sopprimerla, naturalmente, contestano la sua verità: ma essi non sono infallibili, non hanno il potere di decidere la questione per tutto il genere umano, e di rifiutare agli altri i mezzi di giudicare.
Non lasciar conoscere una opinione perchè si è sicuri della sua falsità è affermare che si possiede la certezza assoluta. Tutte le volte che si tronca una discussione, si afferma, soltanto con questo, la propria infallibilità: e la condanna di un tal modo di procedere si potrebbe benissimo basare su questo solo argomento.
Disgraziatamente pel buon senso degli uomini, il fatto della loro fallibilità è lungi dall’avere, nel loro giudizio pratico, l’importanza che essi gli accordano in teoria. In