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capitolo primo. 19


A parte le dottrine speciali dei pensatori individuali, vi è anche nel mondo una forte e crescente inclinazione ad estendere esageratamente il potere della società sull’individuo, e colla forza dell’opinione, e anche con quella della legislazione. Ora, poichè tutti i mutamenti che s’operano nel mondo hanno l’effetto di accrescere la forza della società e diminuire il potere dell’individuo, questa usurpazione non è uno di quei mali che tendano a sparire spontaneamente: anzi, esso tende, al contrario, a divenire sempre più formidabile. La tendenza degli uomini, sia come sovrani, sia come concittadini, ad imporre agli altri le loro opinioni e i loro capricci come regola di condotta è cosi efficacemente sostenuta da qualcuno dei migliori e da qualcuno dei peggiori sentimenti dell’uomo, che essa non si raffrena quasi mai, se non quando proprio il potere le manca. E poichè il potere non è sulla strada di diminuire, ma di crescere, conviene aspettarsi — salvo che contro il male si elevi una forte barriera di convinzione morale — conviene aspettarsi, diciamo, nelle presenti condizioni del mondo, di veder crescere anche tale tendenza.

È più opportuno per l’argomento che, invece di affrontare immediatamente la tesi generale, noi ci tratteniamo dapprima in una sola delle sue parti, a proposito della quale il principio qui stabilito è riconosciuto, se non del tutto, almeno fino ad un certo segno, dalle opinioni correnti. Questo ramo è la libertà di pensiero, da cui è impossibile separare la libertà di parola e di stampa. Sebbene queste libertà formino una parte importante della moralità politica di tutti i paesi che mantengono la tolleranza religiosa e le libere instituzioni, tuttavia i principi, sia filosofici, sia pratici, su cui esse riposano, non sono forse cosi famigliari allo spirito pubblico nè così pienamente valutati dagli stessi capi dell’opinione, come si potrebbe credere. Questi principi, sanamente intesi, sono applicabili a ben più d’una suddivisione dell’argomento; e un esame alquanto approfondito di questa parte della questione sarà, io penso, la migliore introduzione al rimanente. Per questo, coloro che non troveranno nulla di nuovo in ciò che verrò dicendo vorranno, lo spero, avermi per iscusato se oso discutere una volta di più un argomento che, da tre secoli in qua, è stato tante volte dibattuto.


fine del capitolo primo.