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1 | la libertà |
persone obbediscono, è sempre ancora la inclinazione di molti in luogo d’essere quella di un solo. Per un uomo ordinario, tuttavia, la sua inclinazione, così sostenuta, non solo è una ragione pienamente soddisfacente, ma l’unica da cui derivano tutte le nozioni di moralità, di gusto, di convenienze, che la sua fede religiosa già non comprende: è anche la sua principal guida nell’interpretazione di questa.
Di conseguenza, le opinioni degli uomini su ciò che è lodevole o biasimevole risentono l’influenza di tutte le cause diverse che influiscono sui loro desideri a proposito della condotta degli altri, cause numerose quanto quelle che determinano i loro desideri su qualunque altro soggetto. Qualche volta è la loro ragione; qualche altra sono i loro pregiudizi o le loro superstizioni; spesso i loro sentimenti sociali, e non di rado le loro tendenze antisociali, l’invidia o la gelosia, lo sprezzo o l’improntitudine. Ma il più delle volte l’uomo è guidato dal suo interesse, legittimo o illegittimo. Dovunque c’è una classe dominante, quasi tutta la morale pubblica deriva dagli interessi di questa classe e dai suoi sentimenti di superiorità. La morale tra Spartani ed Iloti, tra coltivatori e negri nelle piantagioni, tra principi e sudditi, tra nobili e plebei, tra uomini e donne, fu quasi dappertutto creazione degl’interessi e dei sentimenti di classe: e le opinioni così generate reagiscono alla lor volta sui sentimenti morali dei membri della classe dominante, nelle loro relazioni reciproche. D’altra parte, dovunque una classe in altri tempi dominante ha perduto la sua influenza, o anche dovunque questa influenza è impopolare, i sentimenti morali che prevalgono portano il segno di un’impaziente ribellione all’autorita. Un altro principio, che determinò delle regole di condotta imposte, sia dalla legge, sia dall’opinione, fu la servilità della specie umana riguardo alle preferenze o alle avversioni supposte dei suoi signori terrení o delle sue divinità. Questa servilità, sebbene essenzialmente egoistica, non nasce da ipocrisia, e fa sorgere dei sentimenti d’orrore perfettamente sinceri; essa ha reso gli uomini capaci di bruciare degli stregoni e degli eretici.
Frammezzo a tante più basse influenze, gli interessi evidenti e generali della società hanno avuto naturalmente una parte, ed importante, nella direzione dei sentimenti morali: meno tuttavia pel valore loro proprio che come una conseguenza delle simpatie o delle antipatie da questi interessi prodotte. In seguito si son fatte sentire con altrettanto vigore nello stabilirsi dei principi morali delle simpatie o delle antipatie le quali nulla o quasi avevano a che vedere cogli interessi della società.
Così il capriccio o il disgusto della società o di qualche parte potente della società sono la principale determinante,