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capitolo quinto. | 111 |
attendessero che da questo le loro promozioni tutta la libertà della stampa e di una costituzione popolare del potere legislativo, non impedirebbero all’Inghilterra o a qualunque altro paese di esser libero soltanto di nome. E quanto più il meccanismo amministrativo fosse costrutto in modo efficace e sapiente, quanto più gli accorgimenti per procurarsi le mani e le intelligenze più atte a farlo funzionare fossero ingegnosi... tanto più grave sarebbe il male.
In Inghilterra, è stato ultimamente proposto di scegliere tutti i membri del servizio civile del governo dopo un concorso, allo scopo di avere come impiegati le persone più intelligenti e colte che fosse possibile: e molto si è detto e molto si è scritto pro e contro questa proposta. Uno degli argomenti su cui gli avversari di essa hanno più insistito è che la condizione d’impiegato a vita dello Stato non offre una prospettiva bastevole di stipendi o d’importanza per attirare gl’ingegni più elevati, che troveranno sempre da far meglio il loro cammino, sia nelle professioni liberali, sia al servizio delle compagnie o degli altri enti pubblici. Non ci saremmo sorpresi se questo argomento venisse dai partigiani della proposta come risposta alla sua principale difficoltà; è abbastanza strano invece che essa venga dagli avversari: quella che si pone innanzi come una obbiezione è invece la valvola di sicurezza del sistema in questione. In realtà, se il governo potesse attirare al suo servizio tutti gli ingegni elevati del paese, una proposta tendente a raggiungere questo scopo potrebbe inspirare dell’inquietudine; se tutto il lavoro di una società che esige un’organizzazione prestabilita, delle vedute larghe e comprensive, fosse nelle mani dello Stato e tutti gli impieghi del governo fossero occupati dagli uomini più capaci tutta la coltura, l’intelligenza esercitata del paese (salvo la parte puramente speculativa) sarebbe concentrata in una burocrazia numerosa; da questa burocrazia il resto della comunità attenderebbe tutto, l'impulso e la direzione per le masse, il miglioramento personale per gli intelligenti e per gli ambiziosi essere ammessi nelle file di questa burocrazia, e una volta ammessi, crescervi di grado, sarebbero i soli obbietti d’ambizione.
Sotto questo regime, non soltanto il pubblico non è capace di criticare o di controllare l’azione della burocrazia, ma anche se i casi fortuiti delle instituzioni dispotiche o il cammino naturale delle popolari daranno al paese un capo o dei capi amici di riforme, non se ne potrà effettuare alcuna che sia contraria agl’interessi della burocrazia. Tale è la triste condizione dell’impero russo, come ci attestano i racconti di quelli che l’hanno potuto osservare. Lo czar stesso è impotente contro il corpo burocratico; egli può mandare