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[Pagina 19.] XII. Aver io commesso un errore nei livelli connettendo alla linea principale il braccio da Treviglio a Bergamo, avendo, per quanto pare, sbagliato il riferimento delle orizzontali.
Quindi, chi mai poter assicurare ora che gli altri tronchi siano connessi con maggior precisione? — Su qual fondamento riposar ora tutti codesti studii? — Vedersi dunque patente il bisogno delle consulte da lui suggerite, la necessità della facoltà di consiglio e di discussione che si era rifiutata agli ingegneri. Senza queste consulte, senza questa facoltà di consiglio, di discussione, i progetti non essere che costose apparenze, che si risolvono in fumo all'atto dei lavori. Del resto, esser però vero che quello sbaglio nel riferimento delle orizzontali è una svista facile a farsi.
[Pagine 26, 27, 28.] Sotto le ruotaje aver io prima proposto lastre di granito ed in queste commesso un errore di apprezzamento di più di sedici milioni — egli averne subito subito, e due anni sono, dato avviso agli azionisti per le stampe nel primo volume del Politecnico — io aver mutato improvvisamente le lastre di granito in traversi di legno di larice; ma questo non sciogliere la gran questione fondamentale tra la pietra ed il legno nelle ruotaje delle strade di ferro — doversi fare studii e confronti, ed egli suggerirli nella Rivista pel pubblico bene.
Trovarsi contraddizione manifesta nei materiali scelti all’opera: volersi, per esempio, il ponte di Venezia di pietre cotte e di pietra d’Istria, ed i sostegni della ruotaje di legno! Come mai questo? Come mai ciò che è opportuno pel ponte della Laguna, non può esser opportuno per le ruotaie? Come mai seguirsi un principio d’arte nel ponte di Venezia ed un altro principio d’arte nelle ruotaje? Questi essere dubbii gravi sui quali una diligente amministrazione, prima di prendere impegni, dovrebbe darsi qualche pensiero.
E le guide di ferro averle io proposte di soli 27 chilogrammi al metro corrente: non poter darsi, non poter darsi, doversi accrescere quella partita per lo meno di un quinto, doversi accrescere di parecchi milioni.
[Pagine 24, 25.] XIII. Nella stima presuntiva dei terreni da occuparsi da danneggiarsi con la strada aver io commesso un errore enorme, un errore di sei milioni. Quella stima doversi dai tre milioni, in cui è esposta, portare ai nove milioni; tre milioni essere una cosa assolutamente impossibile: nove, nove occorrerne, e non meno: appellarsene egli al giudizio di tutti i pratici.
[Pagine 25, 26.] Nei movimenti di terra esservi errori nel bilancio tra gli interramenti e gli escavi, nella quantità totale, nel prezzo.
Non esservi equilibrio, non esservi bilancio tra gli interramenti e gli escavi.
Ed in questo bilancio, tra gli escavi ed i terrapieni, mostrarsi proprio il giudizio pratico degli ingegneri.
Non esservi, perchè io ho ammassato in pochi luoghi le grandi escavazioni, e quindi non potersi facilmente compensare coi terrapieni.
La quantità totale dei movimenti di terra, nove milioni di metri cubi, essere una cosa esorbitante, e questo
massime per quel non necessario ne utile vincolo che io mi sono imposto di evitare, non si sa perchè, i sifoni, passando sopra tutte le correnti d’acqua.
Un esperto ingegnere avergli dimostrato che sul solo tronco da Milano all'Adda si possono risparmiare 140 mila metri cubi di terrapieno,
senza danneggiare menomamente le pendenze,
e senza pregiudicare le acque correnti.