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l’opera della loro intelligenza. Aver essi dovuto soffrire il giogo di discipline umilianti. Egli, il dottore Cattaneo, dettar ora per allora ciò che allora si avrebbe dovuto fare.

143.° "L’arte di disegnare le strade di ferro è ancor così nuova, sono ancora tanto incerte e variabili le regole e le esperienze pratiche dalle quali è diretta, che quegli il quale voglia seriamente studiarla, lungi dal poter adottare principii stabiliti di condotta, deve crearsi un metodo completo col sussidio delle proprie personali osservazioni. Per l’secuzione degli altri lavori che si racchiudono nelle sue attribuzioni, l’ingegnere deve essere diretto da un codice di precetti matematici, tanto più preciso quanto più ne é semplice l’oggetto, e quanto più l’uso fu lungamente esperimentato. Ma la moltiplicità delle condizioni necessarie per ben dirigere la costruzione di una strada di ferro, il picciol numero e la discordia dei saggi anteriori dai quali si potrebbe cercare di prender lume, fanno sì che fino ad ora sia un’arte del tutto eccezionale. Non avendo alcun maestro che gliela possa insegnare, l’ingegnere deve a ciò supplire colle sue indagini, colle sue meditazioni, colle sue esperienze e co’ suoi viaggi.

"L’ intrapresa è per lui tanto più difficile e spinosa quanto più l’applicazione pratica delle sue combinazioni si discosta dalla sfera delle cognizioni ordinarie; e per colmo d’imbarazzo, ei deve subire il giudizio di uomini, ciascuno dei quali è versato in alcuna scienza speciale, e ciascuno dei quali non mancherà di ravvisare la riuscita del progetto come esclusivamente subordinata a quel ramo di scienza che egli coltiva, facendo poco conto di qualunque cosa ad esso estranea.

"II finanziere terrà per certo che quando la compagnia sia costituita, quando il capitale sia riunito, quando la concessione sia accordata, si possa riguardare la questione come risoluta, e che del resto non possono sopravvenire nè ostacoli, nè inciampi, nè sinistri.

"L’ingegnere parificherà i lavori da eseguirsi a quelli che si fanno per aprire una via qualunque, senza tener conto di alcuna differenza di posizione o di bisogno.

"L’uomo d’affari ridurrà tutta la difficoltà a ben applicare, a prò di una compagnia particolare, la legge delle espropriazioni per pubblica utilità, ed a regolar bene le trattative coi proprietarii.

"II meccanico non prenderà in considerazione altra cosa che la necessità d’impiegare una moltitudine di nuove macchine sconosciute, e di renderne famigliare l’uso.

"Il commissario speditore ed il negoziante crederanno che tutti gli imbarazzi si riducano all’organizzazione del servizio dei trasporti, delle messaggerie, dei viaggiatori, degli introiti, della spese, ec.

"In fine, seguendo un ordine decrescente, ciascun impiegato vedrà la riuscita dell’intrapresa circoscritta nel limite delle funzioni a lui affidate.

"Or tutti questi rami devono concorrere simultaneamente, e ciascuno per l’analoga sua porzione, all’armonia del tutto insieme; esse d’altronde sono collegate fra loro, ma a tali condizioni che uomini speciali possono rare volte apprezzare.

"Ella è dunque cosa di prima necessità che quegli il quale deve dirigere l’insieme delle operazioni non sia straniero ad alcune delle parti che vi contribuiscono: bisogna che egli abbia ben fissato il suo sistema, e che ne abbia reso regolare l’andamento, facendo uso di tutte le molle che deve por in moto: è d’uopo che sia dotato di gran fermezza e di gran coraggio: è d’uopo in fine che egli abbia saputo anticipatamente si-