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Dunque il ponte Meduna incomincerebbe a Mestre e terminerebbe a Venezia al canale Colombola?
Dunque il ponte Meduna sarebbe lungo 8336 metri, dei quali 2955 costruiti sopra il continente sodo, attraverso alle campagne di Mestre, 2096 sopra la barena, e soltanto 3285 sopra la laguna viva?
Ma non più di questi sviamenti o miserie della mente umana, e affrettiamoci di dire, perchè lo esige giustizia, che questi non sono spropositi dell’ingegnere Meduna; sono spropositi del dottore Cattaneo che, come ho detto altrove, purché scriva molto e critichi tutto e tutti, parla spessissimo di quel che non sa sono spropositi che il dottore Cattaneo ha regalato all’ingegnere Meduna, forse per compensarsi del dono spontaneo che gli fece del progetto mio.
125.° Il signor ingegnere Meduna è tanto lontano dall’averne dette di queste, e tanto lontano dall’aver preteso e voler pretendere che la linea del mio ponte sia la linea sua, che egli ha dichiarato nel di lui scritto, nel di lui progetto, in quello che il dottore Cattaneo dice di possedere, che non ha scelto definitivamente alcuna linea; e che i suoi calcoli si fondavano su di una linea ipotetica posta tra larghi limiti, e per di più tra limiti diversi dai limiti della mia. Vediamolo.
(Paragrafo 13 del progetto Meduna). «Con questi principii mi diedi allo studio del progetto. Per esibire un’idea dell’insieme dell’opera, nella tavola I ne ho delineato la metà dalla parte della terraferma, giacché da quella della città vi avrebbe voluto l’immagine del ponte levatoio, che si riserva allorché senza eccezione su definita la linea sulla quale dovrà in fatto aver luogo la costruzione».
Dunque non vi era linea definita.
(Paragrafo 9.) «E siccome il progetto di esso (parla del ponte) può compilarsi indipendentemente dal progetto generale, così, per procedere allo sviluppo e concretare le idee, importando di scegliere una delle migliori linee prese in esame, fu data la preferenza alla quarta, cioè a quella che dal lato di S. Giobbe si dirige al forte di Marghera».
Dunque, quantunque non avesse definito la linea, per trovar qualche fondamento al di lui progetto e ai di lui calcoli, li fondò per ipotesi sulla linea da S. Giobbe al forte di Marghera, e quindi anche questa pura ipotesi è lontana dalla linea mia, perchè io non muovo dalla punta di S. Giobbe, che è la punta più orientale di Venezia, ma dall’orto Petich, che è vicino alla punta di Santa Chiara ed al Canal Grande.
Dimostrato che l’ingegnere signor Meduna non ha, per di lui confessione, fondato il suo progetto sopra alcuna linea stabile e definita, ma soltanto sopra una linea ipotetica, e questa anche diversa dalla mia, sarebbe ornai soverchio spendere altre parole per concludere anche qui che il dottore Cattaneo mente, e sa di mentire, asserendo che la linea del ponte mio è identica alla linea del ponte dell’ingegnere signor Meduna.
126.° Il ponte mio ha il piano del carreggiabile alto tre metri e cinque centimetri sopra la comune alta marea (pagina 34) — quello dell’ingegnere signor Meduna due metri e cinquanta centimetri (paragrafo 10). La mossa de’ miei archi è venti centimetri sopra la comune — quella degli archi Meduna, a livello della comune.
La freccia degli archi miei è di un metro e settanta centimetri (pagina 39) — quella degli archi dell’ingegnere signor Meduna, di un metro e novanta centimetri (paragrafo 16).
Le faccie esterne delle mie pile sono verticali — quelle delle pile del signor Meduna inclinate in ragione di uno a dieci.