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un’ipocrita modestia, dichiaro che io sarei andato col ponte mio da Venezia al forte di Marghera pel paludo di S. Secondo, anche ignorando ciò che essi avevano detto prima su questo proposito, perchè non vi è scampo, non vi è altro varco da potersi nemmeno confrontare con esso.
122.° La linea del ponte mio è così determinata in posizione alla pagina 34 del progetto a stampa:
«Muove dall’orto Petich, che le due sole case dei numeri civici 99-100 separano dalle fondamenta degli Scalzi, dalla vista di S. Simon piccolo, dalle rive del Canal Grande — e corre in linea retta al forte di Marghera, radendo lo spalto delle di lui opere principali, e della mezza-luna a sud».
Qui dunque non vi può essere né confusione, nè dubbio. Per di più, i punti della mossa nell’orto Petich e quello del ricapito nella barena furono stabiliti con due grandi antenne.
123.° Di questa mia linea il dottore Cattaneo non fa parola, ma tuttavia sostiene che anche la linea del ponte l’ho rubata all’ingegnere signor Meduna.
Per concludere così bisognava dimostrare due cose: che l’ingegnere signor Meduna aveva scelto definitivamente una linea, — che quella che egli aveva scelta era identica alla mia. Vediamo cosa egli abbia fatto e scritto invece.
Scrive alla pagina 11 della sua Rivista, parlando sempre dell’ingegnere signor Meduna e del di lui progetto:
«Paragonava cinque linee di ponte, che potevano tracciarsi verso varie parti di Venezia, sia partendo da Mestre, sia da Fusina; e dimostrava che la più grandiosa era bensì quella da Fusina a S. Giorgio Maggiore)
ma la più breve, facile e opportuna era quella che da Mestre, radendo il forte di Marghera, e scorrendo a mezzodì di S. Giuliano e S. Secondo, varcava la Laguna, attraversando il solo canale Colombola, e del resto scorrendo sempre in un paludo, dove tanto nel flusso quanto nel riflusso il moto delle acque rimane eliso».
Tutte le persone colte sanno come si determini in posizione una linea tutti sanno che il ponte di Venezia deve ristrignersi alla sola parte del bacino occupato dalla Laguna viva, e che deve quindi incominciare alla barena e terminare a Venezia; sicché tutti maravigleranno sicuramente del grosso fascio, dei grossi spropositi che s’incontrano nelle poche righe del dottore Cattaneo -che ho superiormente trascritte.
Stando alle di lui parole, gli estremi della linea scelta dall’ingegnere signor Meduna per costruirvi sopra il di lui ponte, sarebbero questi!
Mestre: che da Mestre, ec.)
Ed un punto qualunque del canale Colombola: attraversando il canal Colombola.
Il canale Colombola è il canale che scorre a settentrione della città di Venezia dal canale dei Marani a quello della Giudecca, niente meno che dalla punta di Santa Marta a quella di S. Giobbe, la maggior larghezza di Venezia da est ad ovest; sicché, secondo queste nuove teorie del dottore Cattaneo, una linea sarebbe determinata in posizione anche quando ruotando con uno de’ suoi estremi intorno ad un centro, a Mestre (e chi sa poi in qual punto di Mestre!), la si fa scorrere coll’altro estremo lungo una linea, lungo il canale Colombola da S. Giobbe a Santa Marta. *
124.° Questo é il primo; andiamo innanzi. Rammentiamoci le parole del dottore Cattaneo: L’ingegnere Meduna paragonava cinque linee di ponte, ma dimostrava che la breve era quella che da Mestre, ec.
La bella brevità !